Grazie all’utilizzo dei fondi europei di Next Generation EU – investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale – il progetto esecutivo approvato dal Comune di Ariano Irpino nel 2021 ha l’obiettivo di ridare un’organica uniformità formale all’intero contesto del centro antico, rendendolo più capace di ospitare funzioni attrattive che contrastino una costante contrazione demografica e il sottoutilizzo del patrimonio edilizio esistente.
La finalità dell’intervento è quella di ridare al centro nuove pavimentazioni stradali, che attualmente hanno bassi standard qualitativi, oltre alla realizzazione di tutti i supporti di toponomastica civica per strade, riprogettati in termini grafici, informativi e strutturali.
I lavori sono partiti ad inizio settembre da Piazza Enea Franza – ex piazzale Calvario – per proseguire poi con le altre piazze e relative strade di collegamento nei prossimi mesi.
Il progetto di ognuna delle cinque piazze principali è stato affidato a diversi studi di progettazione, che però hanno in comune l’impiego degli stessi materiali (pietra lavica e pietra calcarea), l’uso di geometrie e partiture di lastricati, acciottolati ed elementi di finitura derivanti dalla tradizione storica del luogo: strade, slarghi e piazze, scale e rampe saranno caratterizzati matericamente e cromaticamente dall’alternanza di due pietre differenziate in ragione dell’uso previsto (carrabile e pedonale).
Piazza Enea Franza sarà caratterizzata da una pergola rinverdita completamente aperta, costituita da elementi leggeri in acciaio corten e una sostituzione dell’attuale pavimentazione e del sottofondo, con una soluzione al contempo tecnica ed estetica, in quanto sarà uno spazio destinato a manifestazioni che richiamano un grande numero di persone (basti pensare all’Ariano Folkfestival che ogni anno, ad agosto, attrae centinaia di spettatori).
Piazza Duomo, attualmente alla stregua di uno snodo veicolare, diventerà una vera e propria area pedonale che, in quanto tale, consentirà di soffermarsi per passeggiare, chiacchierare, osservare, creando un unicum tra le due aree pedonali che compongono la piazza, lasciando un solo snodo centrale per il passaggio delle autovetture.
Piazza Plebiscito rimarrà così com’è, ovvero un unicum senza ostacoli percorribile nella sua interezza, uno spazio aperto che possa rimanere luogo di manifestazioni culturali, religiose, musicali e teatrali; al contempo, la piazza sarà riportata a come era nel passato, quindi con la parte carrabile in pietra lavica e la restante parte della piazza in pietra bianca calcarea.
Largo Bevere, ovvero la piazzetta antistante la facciata d’ingresso del Palazzo Gambacorta, sarà oggetto di una unificazione cromatica e materica con il contesto di piazzale San Francesco, e lo slargo sarà ad uso esclusivo dei pedoni con l’eliminazione dell’attuale parcheggio pubblico.
Il progetto di Piazza San Francesco prevede il rifacimento del piano di calpestio del piazzale rispettando sia l’andamento orografico dell’invaso urbano, sia i vincoli altimetrici determinati dalla nuova giacitura del Polo di Eccellenza Alberghiera e Agroalimentare. La forma della nuova piazza non modificherà l’attuale assetto planimetrico dell’invaso, cercando di garantire la riorganizzazione della mobilità dell’intero organismo urbano.
Piazzale Giulio Lusi, l’ingresso principale della Villa Comunale, sarà ridisegnato e, al fine di perseguire una continuità architettonica con il passato, saranno riproposti i due accessi al parco presenti nel passato, con l’area del parco delimitata da muretti bassi e sedute laterali. Non è prevista nessuna che possa essere di ostacolo alla visione del Castello, che rimane lo sfondo scenografico più importante e di rilievo architettonico da salvaguardare e prediligere.
Tutti questi interventi non si limitano alla riconfigurazione e alla riorganizzazione delle varie componenti delle strade e piazze, ma includono toponomastica e arredo urbano. L’esigenza principale è quella di porre rimedio alle condizioni di dissesto in cui versano le strade del Centro Antico per la difficoltà di programmare interventi manutentivi risolutivi e perciò si è scelto, come criterio generale, di avere particolare attenzione alla durabilità e alla facilità di manutenzione del materiali da impiegare.