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AGENDA NAZIONI UNITE 2030

Le disparità costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà. L’OSM per promuovere l’uguaglianza di genere delle donne, ha programmato dei significativi interventi di scolarizzazione finalizzati all’inserimento delle donne nel mercato del lavoro. Il tema della parità dei sessi ha ottenuto una notevole attenzione ma, anche in considerazione del quadro dell’OSM, non è stato possibile affrontare altre tematiche, come la violenza, le disparità economiche e la scarsa presenza delle donne negli organismi decisionali a livello politico.1

Lo scopo mira ad ottenere la parità di opportunità tra donne e uomini nello sviluppo economico, l’eliminazione di tutte le forme di violenza nei confronti di donne e ragazze e l’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione. 

Gli obiettivi prefissati possono essere riassunti in: 

1) Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze; 

2) Porre fine, ovunque, a ogni forma di discriminazione nei confronti di donne e ragazze; 

3) Eliminare ogni forma di violenza nei confronti di donne e bambine, sia nella sfera privata che in quella pubblica, compreso il traffico di donne e lo sfruttamento sessuale e di ogni altro tipo. Eliminare ogni pratica abusiva come il matrimonio combinato, il fenomeno delle spose bambine e le mutilazioni genitali femminili; 

4) Riconoscere e valorizzare la cura e il lavoro domestico non retribuito, fornendo un servizio pubblico, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione di responsabilità condivise all’interno delle famiglie, conformemente agli standard nazionali; 

5) Garantire piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership ad ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica; 

6) Garantire accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva e ai diritti in ambito riproduttivo, come concordato nel Programma d’Azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo e dalla Piattaforma d’Azione di Pechino e dai documenti prodotti nelle successive conferenze; 

7) Avviare riforme per dare alle donne uguali diritti di accesso alle risorse economiche così come alla titolarità e al controllo della terra e altre forme di proprietà, ai servizi finanziari, eredità e risorse naturali, in conformità con le leggi nazionali; 

8) Rafforzare l’utilizzo di tecnologie abilitanti, in particolare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, per promuovere l’emancipazione della donna ; 

9) Adottare e intensificare una politica sana ed una legislazione applicabile per la promozione della parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e bambine, a tutti i livelli.2

Il concetto di uguaglianza  ed emancipazione è stato affrontato in un saggio intitolato “Nessuna emancipazione senza diritti, nessun diritto senza politica”, redatto per il progetto di valutazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs); nello stesso è possibile leggere “…nell’agenda per lo sviluppo, il progresso, verso l’uguaglianza di genere e l’emancipazione  femminile richiede sia un approccio basato sui diritti umani, sia appoggio ai movimenti femminili per poter dare ulteriore impulso ed energia all’agenda”. L’emancipazione, sotto tutti i profili, richiede un intervento attraverso varie dimensioni e settori che toccano sia il piano economico/politico che quello legale/culturale in una visione di ampio respiro. L’ MDG numero 3 (letteralmente Millennium Development Goals o MDG, o più semplicemente “Obiettivi del Millennio”), inquadra l’emancipazione come riduzione delle disparità educative non prendendo in considerazione altri elementi necessari ed imprescindibili per il riconoscimento dei diritti umani ossia quello dell’attenzione sulle “organizzazioni femminili come attori chiave nel superamento di distorsioni e delle disparità a tutti i livelli, e quindi come attori cruciali nel far progredire l’agenda per l’uguaglianza di genere”.3

Il tema è stato trattato  al meeting annuale della CSW (Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne). Ciò che accade all’interno di detta Commissione è di enorme rilevanza, essendo questa un’istituzione riconosciuta in tema di controllo e vigilanza in quanto in contatto con l’ UN-Women (ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile). I diritti umani sono argomento di discussione perché, a differenza di politiche e programmi, toccano le varie realtà che i singoli Governi affrontano nella loro quotidianità sotto ogni aspetto. Per il prossimo futuro, l’Agenda 2030 fissa al quinto posto tra i propri obiettivi per lo “sviluppo sostenibile” il raggiungimento effettivo della parità di genere. Tale obiettivo è in realtà il punto strategico e cruciale per il conseguimento di tutti gli altri. Attraverso la voce di pensatrici e filosofe che nel secolo scorso si sono battute per l’uguaglianza di genere, si è ribadito la presenza femminile in tutti gli ambiti; presenza responsabile e decisionale, effettiva e indipendente, rispettata ed accolta capace di mettere in discussione modalità di pensiero oramai superate.4

La funzione della donna è di aiuto a comprendere più a fondo perchè la parità di genere sia un obiettivo essenziale per l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, e perchè  sia strettamente collegato all’idea di “sviluppo sostenibile”. A marzo l’Europa ha elaborato la propria strategia per assicurare entro il 2025 il raggiungimento dell’obiettivo in tutti i settori dell’Unione Europea. Le tre azioni chiave della strategia europea si possono riassumere nella lotta alla violenza sulle donne, nella possibilità per le donne di raggiungere posizioni apicali nel mondo lavorativo e nella politica, e nell’adozione della prospettiva di genere in tutti i provvedimenti normativi. “Nelle sue azioni l’Unione mira ad eliminare le ineguaglianze, nonché a promuovere la parità, tra uomini e donne.; nell’art 8 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea si legge: “Non dobbiamo aver paura di essere fieri di dove siamo arrivati o di essere ambiziosi per il nostro futuro.”  La promozione della parità tra donne e uomini è un compito che spetta all’Unione in tutte le attività che le competono in virtù dei trattati; è un valore cardine dell’UE, un diritto fondamentale e un principio chiave del pilastro europeo dei diritti sociali; rispecchia la nostra identità ed è una condizione essenziale per un’economia europea innovativa, competitiva e prospera. Nel mondo degli affari, in politica e nella società nel suo complesso potremo raggiungere il nostro pieno potenziale solo utilizzando tutti i nostri talenti e la nostra diversità aumentando posti di lavoro e produttività.5

Lo scopo, è costruire un’Europa garante della parità, in cui la violenza, la discriminazione e la disuguaglianza strutturale appartengano al passato; un’Europa in cui donne e uomini, ragazze e ragazzi, in tutta la loro diversità, siano uguali e liberi di perseguire le loro scelte di vita, abbiano pari opportunità di realizzazione personale e le stesse possibilità di partecipare alla nostra società europea e svolgervi un ruolo guida.6

L’attuazione di questa strategia procederà su un duplice binario: misure mirate volte a conseguire la parità di genere, combinate a una maggior integrazione della dimensione di genere. La Commissione avvierà una campagna di comunicazione a livello dell’UE in cui prenderà in considerazione tutti gli ambiti di vita, focalizzando la sua attenzione anche sull’impegno dei giovani, in collaborazione con gli Stati membri per combattere gli stereotipi di genere. Realizzare la parità di genere nell’Unione europea è una responsabilità che richiede la collaborazione e l’intervento di tutte le istituzioni dell’UE, degli Stati membri in collaborazione con la società civile e le organizzazioni femminili, le parti sociali e il settore privato. Lavorando insieme, le istituzioni dell’UE e gli Stati membri dovranno intensificare il loro dialogo con la società civile, per realizzare progressi sulla parità di genere e continuare ad essere leader mondiali in questo campo. Le azioni chiave presentate in questa strategia saranno aggiornate e presentate attraverso relazioni annuali. Tali relazioni dovranno riguardare anche dati afferenti a quelli provenienti da Eurostat e Eurofound, nonché indicatori per misurare i progressi compiuti, sulla base dell’indice annuale dell’UE sull’uguaglianza di genere pubblicato dall’EIGE ( European Institute for Gender Equality). Quest’ultima fornirà dati e ricerche che serviranno a dare fondamento concreto alla definizione delle politiche da parte delle istituzioni dell’UE e degli Stati membri. Lavorare insieme sarà l’obiettivo di tutte le organizzazioni al fine di essere in grado di realizzare autentici progressi al 2025, per costruire un’Europa in cui donne e uomini, ragazze e ragazzi, in tutta la loro diversità, siano uguali e liberi di perseguire le loro scelte di vita e di esprimere pienamente le loro potenzialità che abbiano pari opportunità di realizzazione personale e possano partecipare e avere, in ugual misura, un ruolo guida nella nostra società europea.7

 

1.Fonte integrale: https://www.eda.admin.ch/agenda2030/it/home/agenda-2030/die-17-ziele-fuer-einnachhaltige-entwicklung/ziel-5-geschlechtergleichstellung-erreichen-und-alle-frauen.html

2. Fonte integrale: https://www.eda.admin.ch/agenda2030/it/home/agenda-2030/die-17-ziele-fuer-einnachhaltige-entwicklung/ziel-5-geschlechtergleichstellung-erreichen-und-alle-frauen.html

3. Fonte: https://www.onuitalia.it/sdg/uguaglianza-di-genere/

4. Fonte integrale: Sara Occhipinti Professionista Avvocato: https://www.altalex.com/documents/news/2021/02/24/ruolo-donne-parita-di-genere-per-sviluppo-sostenibile

5. 6. 7. Fonte: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/uri=CELEX:52020DC0152&from=EN

 

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