giovedì,21 Novembre 2024

HomeStorieCARLO DEL BALZO

CARLO DEL BALZO

Carlo del Balzo, nacque a San Martino Valle Caudina il 31 marzo 1853 dal barone Francesco, patriota antiborbonico, e da Marianna Finelli. Studiò a Napoli nel Collegio di San Carlo, dei padri Scolopi, e poi all’Istituto Martinelli. Si laureò in giurisprudenza nel 1878, presso l’Università di Roma ed iniziò ad esercitare la professione di avvocato. Affascinato dal mondo del giornalismo, iniziò a collaborare con alcune riviste napoletane, quali Mergellina, Crisalidi e L’Alcione. Sempre nel 1878 si recò a Parigi per partecipare al congresso letterario che si svolgeva nell’ambito dell’Esposizione internazionale. In questa occasione si fece promotore di una società letteraria internazionale, che riscosse notevoli consensi, e di cui fu il segretario per ben tredici anni.

Dall’Esposizione inviò numerosi resoconti ad alcuni giornali romani, che poi troveranno collocazione nel 1884 in un volume dal titolo Parigi e i parigini. Quel contatto con l’ambiente parigino influenzò molto la sua formazione e fu per lui sempre un punto di riferimento. Rientrato in Italia, fondò la Rivista nuova di scienze, lettere ed arti, con la volontà di raccogliere letterati e giornalisti di tendenza realista e verista. Cercò di coinvolgere molti intellettuali, in gran parte meridionali, quali Giovanni Verga, Matilde Serao, Vittorio Bersezio, Olga Ossani, oppure stranieri come Max Nordau o Jules Lermina. Ma la rivista non durò più di tre anni, seppure fu ritenuta molto interessante e pubblicò numerosi importanti articoli.

Carlo del Balzo fu molto amico di Giovanni Verga e si creò tra loro un rapporto di reciproca stima ed amicizia, testimoniato da un notevole carteggio ancora in parte inedito. Conclusasi l’attività della rivista, si dedicò ad attività politiche e sociali, iniziando la sua produzione di romanzi. Il suo intento era creare un vero e proprio ciclo dal titolo complessivo di I Deviati. Studi di costume contemporaneo per fotografare con spietato verismo, la società borghese del suo tempo. 

Il primo romanzo fu Le sorelle Damala, del 1886, in cui analizzava i “deviati” dell’amore. Seguì Dottori in medicina nel 1892, in cui prendeva di mira l’ignoranza e l’affarismo della categoria; e poi Gente di chiesa nel 1897, in cui descriveva gli abusi e le grettezze dell’ambiente ecclesiastico meridionale. Con Eredità illegittime del 1889, usando pseudonimi piuttosto comprensibili, descrisse con sarcastico realismo le vicende elettorali irpine del 1886. Ma Carlo del Balzo fu anche un politico poiché nel 1890 e nel 1892 fu candidato al Parlamento con i partiti dell’estrema sinistra nel collegio elettorale di Mirabella Eclano, anche se divenne deputato solo qualche anno dopo, nelle legislature 1897-1900 per il collegio di Mirabella Eclano e 1900-1904 a Jesi. Il suo lavoro alla Camera fu tutto a favore del suffragio universale, sia per le politiche che per le amministrative, e fu contrario al colonialismo. La raccolta dei suoi Discorsi commemorativi del 1899 testimonia la sua attività ed il suo pensiero, così come i Discorsi popolari del 1903 e Le Clientele locali, dell’anno successivo.

Legato ad una tradizione risorgimentale e garibaldina, concepì il suo impegno politico prevalentemente come un impegno morale, pronunciando giudizi impietosi sulla politica corrotta del tempo. Sul mondo della politica romana e sul mondo giornalistico, pubblicò Le Ostriche nel 1901, ispirato agli eventi dello scandalo della Banca romana in cui furono coinvolti uomini politici e giornalisti negli anni tra il 1889 ed il 1891. Con le stesse tematiche della corruzione, dell’anticolonialismo e dell’onestà morale e politica, è il romanzo Soldati della penna del 1908.

Fu amico di Crescenzo Miletti, sindaco di Bonito per venticinque anni, nonché Consigliere provinciale, con il quale, oltre ad una frequentazione diretta, ci fu una consistente corrispondenza inedita, attualmente conservata presso una collezione privata bonitese. Fu Miletti, infatti, a leggere nel 1924 una commemorazione presso la Biblioteca provinciale di Avellino, in occasione dell’inaugurazione di una sala a lui dedicata.

Carlo del Balzo si spense a San Martino Valle Caudina, suo paese natale il 25 aprile 1908. Nel suo paese è a lui intitolato l’Istituto scolastico, ed è stato costituito un Centro studi a suo nome, mentre ad Avellino gli è stata intitolata una strada. Il suo paese lo ricorda spesso, anche nello scorso aprile, in occasione dell’anniversario della morte, con una commemorazione presso la cappella gentilizia di famiglia nel locale cimitero, alla presenza di autorità civili, militari, rappresentanti delle associazioni, della scuola, e dei vertici del Centro studi locale.

ALTRI ARTICOLI

I più Popolari