Partire è un istinto primordiale del genere umano, ritornare è un istinto sociale. C’è chi parte per ritrovarsi e chi ritorna per ricercare e ricostruire quel legame ancestrale con le origini.
E’ il mitico ‘nostos’ greco, il ritorno alla terra natale, il richiamo delle radici là dove tutto è iniziato. Come un cerchio che si chiude.
Alessandro Baricco ci ricorda: “Occorre sempre seminare dietro un pretesto per tornare quando si parte”. Mentre un adagio indiano gli fa da sponda: “Se il tuo cavallo scappa non temere. Se ti appartiene ritornerà. E se non tornerà è perché non è mai stato tuo”.
Ecco, quando non ci si riconosce più in un luogo, quando lo spazio si restringe e così l’orizzonte dei propri sogni, quando si assottigliano le prospettive future allora è come se si va in apnea e si avverte l’urgenza d’ossigeno e il bisogno primitivo di ritornare in superficie, ma in un’altra superficie, in quell’altrove filosofico che dalla notte dei tempi tormenta l’animo umano e lo spinge al movimento, all’erranza, l’opposto della ‘restanza’.
“Chi si ferma è perduto”, recita un antico detto popolare. Perché la fermata è solo una sosta breve per riprendere fiato e ripartire. Chi parte per un viaggio non è la stessa persona che torna. Viaggiare è cambiare. Ritornare è rinascere. Gli uomini in realtà sognano più il ritorno che la partenza. Ritornare è ritrovare gli odori di una vita, il profumo di casa e dei libri, i contatti perduti. Sensazioni speciali. “Solo chi non può ritornare non si aspetta”, sosteneva l’immenso scrittore Antonio Tabucchi. Per tutti in fondo la vita è un ritorno al nido. Tutti i cuori, pure quelli più irrequieti, cercano la strada di casa, la strada del ritorno perché si va via proprio per ritornare nei luoghi che custodiscono la storia di ognuno.
Il cantautore e cantastorie irpino, Vinicio Capossela, ha affermato di “appartenere a quelli che se ne sono andati lontano, ma sempre ritornano, però il seno della terra più non li trattiene che già li hanno svezzati di fuori. Partono e continuano eternamente a tornare”.
E Italo Calvino a sua volta scriveva: “Pensava a quanto breve era quel passo che lo separava dal ritorno nel nostro mondo, quanto breve e quanto facile”?
“La partenza, non meno del ritorno, appare impossibile al disperato”, ci ricorda l’eterno Thomas Mann. In fondo si va via per tornare. “Tornerò presto, promesso”! esclama l’attore Russell Crowe in Jake Davies.