giovedì,21 Novembre 2024

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IL G7 A MIRABELLA ECLANO

IL CARRO E LE BELLEZZE IRPINE SOTTO I RIFLETTORI INTERNAZIONALI

I grandi temi internazionali – la sicurezza, la cybersecurity, le droghe sintetiche, l’intelligenza artificiale e il traffico dei migranti – al tavolo di lavoro del G7 dei Ministri dell’Interno allestito in una cornice d’eccezione, l’Irpinia delle tradizioni secolari, della cultura del gusto e dell’accoglienza, della storia intrisa di resilienza e coraggio. Per tre giorni, dal 2 al 4 ottobre, Mirabella Eclano è stata sotto i riflettori internazionali per aver ospitato la riunione ministeriale del G7, il gruppo che riunisce Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti d’America, unito da valori e principi comuni in difesa della libertà e della democrazia e nella gestione delle sfide globali.

L’evento, per la provincia di Avellino, è storico, da incorniciare. Tutto ha inizio il primo mercoledì di ottobre, in una giornata tipica del periodo, riscaldata da un piacevole sole autunnale. I ministri dei più grandi Paesi del mondo, capeggiati dal Ministro degli Interni Matteo Piantedosi – l’Italia quest’anno ha assunto la Presidenza del G7 per la settima volta – sono stati accolti nella struttura dei Feudi di San Gregorio, a Sorbo Serpico. È il primo, memorabile incontro con l’eccellenza dei prodotti dell’enogastronomia irpina. Il giorno dopo, il 3 ottobre, è la volta della prima sessione dei lavori, in una grande sala allestita per l’occasione a Villa Orsini, la storica villa della famiglia Pascarella scelta come location del prestigioso appuntamento internazionale.

La foto Family delle sette potenze internazionali, tra cui l’Italia rappresentata dal Ministro Piantedosi originario di Pietrastornina, con il Carro di paglia di Mirabella Eclano sullo sfondo, fa il giro del mondo. ll G7 in Irpinia pone la città di Mirabella Eclano e l’immagine dell’intera provincia al centro dell’attenzione internazionale. Il Carro, simbolo del G7, – appositamente traslocato per l’occasione nel giardino del resort – “è un’opera d’arte, il fiore all’occhiello del paese, che merita una visibilità internazionale” ha sottolineato Giotto Faugno, maestro dell’intreccio della paglia e ultimo erede della famiglia che da sempre porta avanti questa secolare tradizione.

L’orgoglio del sindaco di Mirabella Eclano Giancarlo Ruggiero sempre evidente, rimarcato in ogni occasione: «L’Irpinia per tre giorni è stata capitale del mondo, la stampa nazionale e internazionale ha parlato di noi. Abbiamo messo in campo tutte le nostre forze, ci siamo adoperati notte e giorno, ci abbiamo messo passione, ma soprattutto il cuore. Le aree interne meritano occasioni come queste; il nostro territorio è pieno di cultura, di storia e di tradizioni. Il turismo rurale cresce, l’enogastronomia di qualità si espande, le infrastrutture ferroviarie e stradali, in corso di realizzazione, rappresentano un importante strumento di collegamento con le altre aree geografiche del nostro Paese». «L’Irpinia cresce e deve continuare a farlo; da questo momento non ci sentiamo secondi a nessuno, il G7 sarà per noi tutti un punto di partenza perché l’Irpinia ha tutti i valori e le potenzialità per assumere un ruolo importante per la Campania e l’intero Mezzogiorno» ha precisato il primo cittadino.

Giovedì 3 ottobre i lavori del G7 sono stati ospitati nel Radici Resort, nel cuore della più estesa tenuta di famiglia Mastroberardino. Gli ospiti hanno potuto apprezzare, presso l’osteria “La tana del lupo”, l’espressione più schietta e la semplicità degli ingredienti della tradizionale cucina d’Irpinia, come la zuppa di fagioli quarantini di Volturara, la maccaronara alle cicorie ripassate, il baccalà al caciocavallo podolico, la ricotta salata di Montella e la zuppetta alla nocciola irpina. Il tutto accompagnato da una selezione di vini di casa Mastroberardino: Lacrimarosa Irpinia Rosato Doc 2023, Novaserra Greco di Tufo Docg 2023 e Radici Taurasi Docg 2019. Tramite visori 3D gli illustri ospiti hanno avuto, inoltre, la possibilità di immergersi nelle antiche cantine di Atripalda. In molti hanno promesso di tornare, attratti da tanta bellezza.

La cena di gala presso Orsini Mood, accompagnata dal concerto della banda musicale della Polizia di Stato, è stata curata dagli chef resident Antonio Meninno e Nunzio Carannante, affiancati dallo chef stellato Nino Di Costanzo, insignito di due Stelle Michelin. Nel menu ingredienti pregiati e nuovi accostamenti hanno permesso di realizzare piatti raffinati e innovativi e di esaltare i sapori e le eccellenze del territorio irpino e campano. Tra i protagonisti l’agnello, i funghi porcini, i tartufi e i formaggi locali, accompagnati dai pluripremiati vini della Cantina Quintodecimo, guidata dall’enologo Luigi Moio, eccellenza campana riconosciuta a livello internazionale.

La grande bellezza dell’Irpinia declinata in tante forme in questa occasione. Accanto alle eccellenze enogastronomiche, la cultura e l’architettura. Nella mattinata di giovedì, trasferta all’abbazia del Loreto di Mercogliano per la delegazione canadese, tra cui madame Jolène Richard, consorte del ministro Dominic LeBlanc. Accolti dall’abate Riccardo Luca Guariglia e dal sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio, hanno ammirato i tesori del complesso monastico la cui costruzione fu iniziata nel ‘700 dal Vaccaro. La delegazione ha potuto ammirare, inoltre, alcune sezioni del Museo Abbaziale di Montevergine, come la prestigiosa collezione di presepi, l’altare che custodì la Sacra Sindone nella Seconda guerra mondiale, la cappella antica della Madonna, l’antico e prezioso organo a 1730 canne.

IMPONENTI LE MISURE DI SICUREZZA, COSÌ COME L’INTERA MACCHINA ORGANIZZATIVA, FUORI E DENTRO LE MURA. TUTTO L’EDIFICIO DI VILLA ORSINI, NOTO COME STRUTTURA PER MATRIMONI ED EVENTI, È STATO RIPENSATO IN FUNZIONE DEL G7.

Ogni sala è stata riprogettata e allestita alla perfezione per ospitare i Ministri, i rappresentanti delle organizzazioni internazionali e i giornalisti; una nuova costruzione attigua al corpo centrale è stata messa su in poco tempo per ospitare al meglio la delegazione. Intorno al grande tavolo ovale i grandi della Terra hanno discusso dei temi più urgenti nel panorama internazionale. La conferenza stampa finale di Piantedosi ha sugellato il summit, consegnando alla stampa la sintesi degli accordi e degli impegni assunti nella lotta alle emergenze del mondo. Dedicata ai temi legati al fenomeno migratorio e, in particolare, al contrasto del traffico di esseri umani, all’ultima sessione hanno partecipato anche il Vice Presidente della Commissione europea e la Commissaria UE per gli Affari Interni, i Ministri di Algeria e Libia, e il Vice Ministro degli Esteri tunisino. Presenti i rappresentanti delle organizzazioni internazionali OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni), UNHCR, l’Agenzia Onu per i Rifugiati, UNODC, l’ufficio Onu che ha il compito di assistere gli Stati membri nella lotta contro la droga, la criminalità e il terrorismo, e l’Interpol.

DURANTE LA CONFERENZA STAMPA IL TITOLARE DEL VIMINALE DALLE ORIGINI IRPINE HA RIMARCATO L’ORGOGLIO DEL LAVORO SVOLTO RISPONDENDO ALLE CRITICHE SULLA SCELTA DI SVOLGERE IL SUMMIT A MIRABELLA.

«La scelta di proporre il G7 in Irpinia non è stato un atto di compiacimento ma perché ero profondamente convinto che c’erano tutti i requisiti, dalla logistica alla bellezza del paesaggio, fino alle reti di comunicazione, per poter svolgere i lavori in questa location. È un successo che mi dà particolare piacere perché è la mia terra, perché tante persone hanno potuto vedere cosa può esprimere un territorio e l’attenzione che può meritare» ha detto Piantedosi. L’impegno, ora, è quello di farsi portavoce delle istanze dei 118 sindaci incontrati in Prefettura a inizio G7, dall’emergenza idrica alle tematiche connesse alla sicurezza, alla mobilità e al dissesto idrogeologico.

Quale omaggio alla propria terra e alle bellezze del territorio, Matteo Piantedosi ha voluto, a conclusione del G7, visitare gli scavi del parco archeologico dell’antica Aeclanum che si affaccia sulla via Appia – Regina Viarum, da poco iscritta nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. In quest’area ancora oggi insistono le ricerche e sofisticati radar, convinti che altre meraviglie dell’antichità verranno alla luce, sotto gli occhi di nuovi riflettori internazionali.

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