CENA CON OSPITE A SORPRESA
Weekend che ha messo a dura prova Rocco Caggiano e il suo dinamico staff, ma è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare! Inaspettatamente, con la stessa meraviglia che oscilla “tra il sogno o il son desto”, Rocco Caggiano si è ritrovato a cena, nel suo ristorante, il Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas, in Irpinia per partecipare alla riunione dei ministri dell’Interno del G7 di Mirabella Eclano.
Tanta la riservatezza, l’onore e l’emozione di Rocco e di sua moglie Iolanda Blasi, che con tutto lo staff hanno lavorato per garantire una cena all’altezza della situazione e a tutti i costi impeccabile. E così la serata si è aperta con il racconto della loro cucina ancestrale fatta interamente sul fuoco, della filosofia che è alla base del loro lavoro, della frollatura e delle carni.
“Volevamo portare in tavola tanti piatti per raccontare l’Irpinia in una sorta di viaggio tra i nostri sapori e, dopo un briefing sulle carni fatto con me, gli chef Antonio Zarra e Francesco Famiglietti hanno optato per un menu itinerante”, – ci racconta Rocco Caggiano. Ve lo descriviamo, affinchè anche voi possiate leccarvi i baffi.
La Ciambottella grottese alla brace ha aperto le danze, seguita dai Fiori di zucca al Josper con fior di ricotta vaccina e zafferano di Castel Baronia e dalla Minestra maritata di Ariano Irpino.
Il Padrone di casa non si è fatto attendere: una Culatta prodotta dalla loro macelleria e stagionata 50 mesi, accompagnata da pane azimo al Josper e fichi delle campagne sturnesi, ha regalato intense emozioni introducendo i piatti a base di carne. Due le proposte successive: Carpaccio di Marchigiana con pecorino bagnolese, prezzemolo, aglio della Valle dell’Ufita e olio Coevo Ravece e Lingua di Manzo alla brace impreziosita da alici sotto sale, ingrediente ritrovato spesso in tante ricette irpine, insalata tipica bagnolese, peperoni all’aceto, olive e tartufo nero di Bagnoli.
Il principe degli autunni irpini ha fatto poi la sua comparsa deliziando gli ospiti: Porcino dei boschi irpini al Josper adagiato su letto di pulieio braciato, per attraversare le campagne tra Grottaminarda e Melito Irpino.
Non poteva mancare una degustazione di frollatura su carni ricavate da due razze allevate sin dall’antichità in Irpinia, Podolica e Marchigiana, rispettivamente di 160 giorni e 120 giorni di maturazione, accompagnate da due piatti diventati un must del ristorante: cipolla ramata di Montoro sotto cenere e patata di Trevico sotto cenere insieme allo speciale orto braciato.
E poi ancora un assaggio di formaggi con una rivisitazione del caciocavallo impiccato di Lacedonia impreziosito da fiori di lavanda coltivati a Lioni. Per chiudere un dolce sul fuoco che ha riportato gli ospiti “a casa della nonna”: Mela Annurca alla brace con crema di mascarpone, cannella, crumble di Brutti ma Buoni e degustazione di torroni tipici di Grottaminarda del Maestro Franco Cataruozzolo.
Espressione del territorio sono stati anche i vini che hanno accompagnato la degustazione, provenienti dalla Cantina Luigi Tecce e dalla Cantina Sullo, rispettivamente Aglianico e Taurasi, due rossi intensi. Un menu che raccontasse l’Irpinia, che fosse un omaggio alla sua Terra, un ritorno al passato, valorizzando anche chi, restando, ha osato con nuove coltivazioni. E Rocco e il suo team ce l’hanno fatta, riuscendo come sempre a stupire e incantare. Un’esperienza indimenticabile che ha fatto sì che anche lui potesse dare il suo contributo al G7 di Mirabella, raccontando la sua cucina ancestrale fatta sul fuoco, la location, quell’antica dogana del Quattrocento oasi di sapori, e le sue specialità.
“Rappresentare Grotta ed essere stati scelti per una cena speciale per il Vicepresidente, rivoluzionando anche tutti i programmi della serata, mi riempie il cuore di gioia. Ringrazio il Ministro Piantedosi e il Vicepresidente Schinas.
Ringrazio gli chef, Antonio Zarra e Francesco Famiglietti, la sala Francesco Di Prisco, Mirco Ferullo e Gerardina Spinelli, i preziosi fornitori locali, mia moglie Iolanda. Ringrazio, ancora, chi ha permesso tutto questo, Andrea Cerrato della Cerrato Group, le forze dell’ordine, la scorta e il Comune di Mirabella Eclano.
Con dedizione e tanta umiltà non abbiamo fatto altro che fare il lavoro che facciamo tutti i giorni, raccontando la nostra amata Irpinia… in un boccone!”, ha chiuso Rocco emozionato.