E’ un’arte atipica, senza tecnica ma con molta anima. E’ un’arte alternativa che arriva dritta al cuore di chi la contempla. Francesco Servodio, direttore di Poste Italiane e pittore per caso ma non a caso, durante il periodo della pandemia si è cimentato per la prima volta col suo estro creativo. Il lockdown ha favorito la sua ispirazione. Una feconda fermata.
La vita sospesa ha favorito la produzione di opere che non hanno prezzo, ma solo un inestimabile valore umano e morale. Servodio non dipinge per fare cassa ma per regalare emozioni a chi osserva i suoi originali capolavori e futuri contributi a strutture sanitarie.
La sua casa, ad Apice, è il suo rifugio dorato il suo laboratorio creativo e la sua pinacoteca.
Chi beneficia delle sue opere dapprima le ammira alle pareti domestiche del professionista sannita e solo successivamente ne entra in possesso. Servodio vuole solo trasmettere emozioni positive e profonde, e uno stato di estasi sensoriale, attraverso le sue creazioni frutto di ricerca e sperimentazione. Creazioni realizzate anche con l’impiego di materiali riciclati o comunque di uso comune. “Non ho una tecnica”, ammette senza remore Francesco Servodio scorrendo la sua personale galleria d’arte. “La mia arte nasce dal cuore e arriva al cuore”, dichiara ancora l’estroso direttore di Poste Italiane. Gentile e raffinato, professionale e affabile. La sua arte, in fondo, rispecchia la sua anima garbata ed elegante.
“I miei lavori non sono in vendita- prosegue sempre Servodio-. Chi li vuole sa già che non lo faccio per mestiere ma solo per passione e diletto. Lo scopo della mia arte è quello di raccogliere, in un prossimo futuro, donazioni da destinare alle strutture sanitarie italiane. Ho a cuore l’allestimento, spero a stretto giro, di una mostra”. E’ questo il sogno nel cassetto di Francesco Servodio, l’artista che attraverso le sue creazioni naif veicola messaggi di pace interiore e solidarietà.