Il cammino come progetto di speranza, come iniziativa di rinnovamento e viaggio introspettivo. È l’approccio con cui vogliamo inaugurare una nuova rubrica per questo 2025, intitolata “Cammini d’Irpinia”, che non vorrà essere solo un excursus sui vari percorsi nella natura e nella storia di questo affascinante fazzoletto di terra ma anche e soprattutto una riflessione sull’autenticità del messaggio che tali cammini intendono trasmettere, sulla resilienza di una popolazione fiera e orgogliosa delle proprie origini. Una riflessione che partirà dal “Cammino della Restanza” e che faremo in concomitanza con il Giubileo della Speranza indetto da Papa Francesco, con l’imponente movimento di tanti pellegrini intorno alle Porte Sante e ai luoghi di fede, sui temi della misericordia, della giustizia sociale e dell’impegno per la pace. Su questa scia si inserisce “Il Cammino di Guglielmo” dall’Abbazia di Montevergine alla Basilica del Santo Sepolcro di Barletta, inserito su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri nei “Cammini del Giubileo 2025” e all’interno del progetto “In Cammino – Abbazie d’Europa Giubileo 2025”.
L’ordine cronologico e una parola chiave – Restanza – ci suggeriscono di iniziare il nostro racconto sui Cammini partendo da Trevico. È qui, sul tetto d’Irpinia – con i suoi 1094 metri di altitudine Trevico è il paese più alto della Campania – che vogliamo sostare, per prendere il largo verso la Baronia e approdare, alla fine del percorso, a Monteleone, il paese più alto della Puglia. Da un tetto a un altro, lungo un suggestivo e lento viaggio tra i borghi, tra panorami mozzafiato e solchi scavati dalla memoria e dall’identità.
Siamo lungo il “Cammino della Restanza” da Trevico a Monteleone, un percorso di 25km che abbraccia due regioni, Campania e Puglia, organizzato dalla Pro-loco di Vallesaccarda in collaborazione con Ruando Experience di Zungoli, Wildaunia di Monteleone e altre associazioni a supporto. Inaugurato il 4 gennaio scorso, questo Cammino nasce per promuovere il turismo lento e incentivare lo sviluppo economico locale. Il percorso è pensato per attrarre diversi tipi di escursionisti, dai principianti agli esperti, con percorsi caratterizzati da dislivelli moderati e lunghezze accessibili.
Come per ogni cammino, la bellezza naturale si fonde con la ricchezza storica dei quattro paesi attraversati, ossia Trevico, Vallesaccarda, Zungoli e Monteleone di Puglia. Tra i luoghi di interesse spiccano la Chiesa di Santa Maria Assunta a Trevico, il Palazzo Scola, casa natale del celebre regista Ettore Scola a Trevico, la storica Taverna delle Noci a Vallesaccarda, luogo leggendario di incontri tra Orazio, Virgilio e Mecenate. E ancora le bellezze di Zungoli, bandiera arancione del Touring Club Italiano e inserito tra i Borghi più belli d’Italia. Infine la maestosa bellezza di Monteleone di Puglia.
Il Cammino si ispira al concetto della “Restanza” teorizzato dall’antropologo Vito Teti, come sottolinea Luigi Ciasullo, uno degli organizzatori, fondatore di Ruando Experience: «La Restanza è un concetto chiave antropologico che, declinato da Vito Teti a partire dalla sua Calabria, si sposa molto bene con i nostri territori; i quattro paesi attraversati dal Cammino condividono, infatti, l’abbandono e lo spopolamento ma anche la forza di chi decide di restare».
Secondo Vito Teti “Partire e restare sono i due poli della storia dell’umanità. Al diritto a migrare corrisponde il diritto a restare, edificando un altro senso dei luoghi e di sé stessi. Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente”. La «restanza» è un fenomeno del presente che riguarda la necessità, il desiderio, la volontà di generare un nuovo senso dei luoghi. È questo un tempo segnato dalle migrazioni, ma è anche il tempo, più silenzioso, di chi “resta” nel suo luogo di origine e lo vive, lo cammina, lo interpreta, in una vertigine continua di cambiamenti. L’indagine dello studioso calabrese si cala, dunque, in ogni realtà dove vi è in corso un processo potenzialmente rigenerativo del luogo abitato, borgo e metropoli che sia. «L’idea è quella di creare quattro edizioni del Cammino della Restanza, una per ogni stagione; la prossima si terrà in primavera» aggiunge Luigi Ciasullo. Gli organizzatori stanno lavorando per aumentare la segnaletica. L’augurio è che il percorso sia sempre più fruibile e possa attrarre nuovi camminatori, decisi a intraprendere il percorso anche da soli. La prima edizione è stata un successo, con quasi 120 partecipanti provenienti da più Regioni.
Grazie alla collaborazione con le aziende del territorio sono stati coccolati lungo tutto il tragitto presso i punti di ristoro con colazioni contadine e piatti tipici come cicatielli e soffritto di maiale. Tutte le quattro comunità ospitanti, sostenute da Pro loco, Amministrazioni locali e associazioni, hanno abbracciato il progetto accogliendo calorosamente i partecipanti, nuovi amici della restanza.
Il Cammino nasce come un buon auspicio per questo ampio territorio e per questo 2025. Trevico e Monteleone hanno lanciato una nuova esperienza di turismo lento con un progetto che si propone di valorizzare i borghi in modo sostenibile, nell’ottica della rigenerazione e dello sviluppo economico locale. Lungo il percorso i viaggiatori riscoprono la bellezza e le tradizioni di una terra che ha ancora molto da raccontare. Una nuova narrazione è pronta a rinnovare il patto con la storia e con le origini.
Viandanti della speranza, “restanti” e ricercatori della bellezza, unitevi! Il prossimo Cammino è dietro l’angolo.