Lucia Grasso, arianese appena ventinovenne, ha raccontato alla nostra redazione cosa c’è dietro la nascita di un gioiello o di un accessorio che riesce a rendere felici le donne. Da creazioni per uso personale a creazioni per la vendita a conoscenti e non, il passo non è stato molto lungo. La sua pagina Facebook, Iside Osiride Creazioni, pullula di recensioni positive e delle più particolari richieste, che con impegno e dedizione Lucia riesce ad accontentare. Il farsi ispirare dai materiali che usa è una sua prerogativa, il sentirsi libera di creare senza uno schema è ciò che rende ogni gioiello unico e particolare.
– Come e quando è nata questa passione? Già da piccola eri appassionata di gioielli?
«Credo che la mia passione per il design, per “il bello” per la moda e conseguentemente per gli accessori ci sia sempre stata ma andava scoperta e per fare ciò ho vissuto varie fasi: quella “pittorica”, quella “architettonica”, quella “decorativa”… Dopodiché mi sono sentita finalmente “a casa” tra rocchette di filo, pietre, cabochon e cristalli.
Quello che ricordo è che da piccola sono stata ahimè, essendo figlia unica, molto viziata, per cui quando mi regalavano un nuovo gioco il mio entusiasmo si esauriva in poco tempo, fatta eccezione per “Gira la moda” che mi ha accompagnata per anni senza stancarmi mai.
Sarà un caso? Io non credo.»
– Vivi della tua passione o lo fai per diletto?
«Ho iniziato senza rendermene conto, creavo per me questi accessori molto particolari, solo perché non riuscivo a trovarne molti qui in zona. Da quel momento in poi sono iniziate le classiche domande, inizialmente da parte di conoscenti: “Ma dove l’hai comprato?”, “Ma davvero li fai tu?”. Dopodiché, vedendo il riscontro mi sono resa conto anzi, mi sto rendendo conto, che con passione e testardaggine sconfinate, molto molto impegno, tempo, i sogni possono prendere forma e gli hobby trasformarsi in un lavoro.»
– Cosa si prova nel vedere un gioiello finito ed indossato dalle proprie clienti?
«Quando crei qualcosa, quel qualcosa ti da un’emozione e leggi la medesima negli occhi della cliente è lì che mi sento soddisfatta. Mi piace l’idea che grazie a una mia creazione le clienti si sentano più belle e a loro agio. Credo che uno dei momenti più belli sia quando vedo queste donne, ragazze, provare più cose allo specchio e poi finalmente trovare l’accessorio giusto, quello che ti strappa un sorriso. Ecco, essere l’artefice del sorriso di una donna che si vede bella e se stessa è una sensazione appagante. Non ti nego però, e lo dico con una punta d’imbarazzo, che a volte sono anche un po’ gelosa, nel senso che il gioiello creato è un pezzo di me e mi costa darlo via, perché è legato ad un momento, ad una giornata, ad un ricordo. Figurati che, fino a quando ci riuscivo, ne creavo un pezzo “clone” tutto per me!»
– Quali sono i materiali che prediligi per le tue creazioni e in base a cosa riesci ad abbinarli a tessuti e forme?
«I materiali che preferisco, a cui non saprei rinunciare, sono i cristalli. Sarà banale ma non riesco a fare a meno della luce che donano a chi l’indossa. Ovviamente devo sempre fare i conti con “le ossessioni del momento”, per stare al passo con la moda. Per quanto riguarda le stoffe, nei miei lavori, l’utilizzo è limitato ma non riesco a trattenermi davanti a trame, tessuti e fantasie particolari. Invece, per quanto riguarda gli abbinamenti a forme e tessuti è tutta una questione d’istinto e di intuito: non c’è nessuno disegno o schizzo, studio, fase preparatoria. Se qualcosa non va lascio il lavoro a metà e ne inizio di nuovi. Magari impiegherò più tempo e risorse, ma per me la magia sta nel non seguire nessuno schema, nel sentirmi libera e lasciarmi ispirare da qualche particolare che ha colpito la mia attenzione. Credo di essere un’ottima osservatrice e di essere una che si perde proprio nei dettagli, fonte d’ispirazione per i miei lavori.»
– Sogni di avere una bottega tutta tua magari nel luogo in cui vivi?
«Ovvio…in questo momento è una delle mie priorità.»
– Quali sono i pezzi, tra gioielli ed accessori, più richiesti attualmente?
«Va sicuramente fatto un discorso “stagionale”, perché ogni stagione porta il suo accessorio. Per esempio l’inverno con i suoi cappellini particolari, le maxi-spille per abbellire il più anonimo capospalla; la primavera/estate, dunque il periodo delle cerimonie, con le borse gioiello, i bracciali e le collane che la fanno da padrone. In ultimo, ma non per importanza, ci sono i “sempreverdi” orecchini, che siano a bottoncino, pendenti piccoli, medi e grandi, sempre molto molto richiesti.»