XD MAGAZINE INCONTRA LA PRIMA DONNA ALLA GUIDA DEL PRESTIGIOSO CLUB SPORTIVO LA TARTARUGA DI ARIANO IRPINO
«Se un bambino ogni anno si ricorderà di me non avrò vissuto invano». La sua agenda è ricca di appuntamenti e il suo cellulare squilla in continuazione, eppure Lucia Scrima riesce a ritagliare nelle sue giornate momenti e attenzione per seguire personalmente le numerose attività che coinvolgono i suoi piccoli amici al club La Tartaruga, commuovendosi per l’affetto che i bambini le riservano. Tennis, calcio, nuoto, giochi nella ludoteca, educazione alla lettura, alle emozioni e al fair play nello sport e nella vita. «Non sono una sociologa né una psicologa ma credo fortemente nell’importanza di lavorare sulle giovani generazioni, educandole alla solidarietà e al rispetto, formando dunque i cittadini di domani». Buona parte della sua vita è dedicata all’impegno sociale e culturale. In che modo? Lucia Scrima è presidente del club Panathlon di Ariano Irpino, è vice governatrice dell’Area 11 Campania e tesoriera dell’area. A questo impegno, che comporta la realizzazione di numerosi eventi dedicati alle donne, ai giovani, ai bambini e in generale alla promozione dello sport, si aggiunge quello con Special Olympics, il movimento internazionale che si occupa delle disabilità intellettive, sempre attraverso lo sport; Lucia Scrima è direttrice di Special Olympics per la provincia di Avellino. Pioniera dell’inclusione con le associazioni che presiede, Scrima detiene un primato: è la prima donna alla guida di un centro sportivo molto prestigioso, quale La Tartaruga di Ariano Irpino. Un impegno che assolve con piglio manageriale e organizzazione meticolosa.
Presidente Scrima è la prima donna alla guida del club La Tartaruga. Quali sfide si trova ad affrontare?
Prima di diventare presidente del club La Tartaruga, sono stata responsabile dell’area sociale durante la presidenza di John Leo e consigliera di amministrazione, e con la presidenza del nostro carissimo Antonio Emilio Gambacorta, sono stata responsabile delle attività esterne. E’ un impegno carico di responsabilità, che richiede a me come presidente ma anche a tutto il consiglio di amministrazione uno sforzo manageriale e oserei dire una visione imprenditoriale. Abbiamo grandi spazi per gli eventi, un campo da calcio, un campo da tennis, piscina e ristorante, questi ultimi affidati nella gestione ad esterni. Il club è stato fondato 32 anni fa come iniziativa riservata ai soci e successivamente aperto alla cittadinanza. Ho vissuto La Tartaruga quando era in pieno fermento e c’era grande entusiasmo. Il bilancio è ancora molto positivo ma la sfida più importante per guardare al futuro è il ricambio generazionale.
Presidente Scrima, lei è anche a capo del Panathlon Club di Ariano Irpino ed è vice governatrice dell’Area 11 Campania e tesoriera dell’area. Un grande impegno, all’insegna dello sport. Quali sono i valori che cerca quotidianamente di promuovere attraverso questa associazione?
Il Panathlon è un club – service internazionale con finalità etiche e culturali. Il club di Ariano Irpino è stato fondato nel 2002 dal dott. Antonio Emilio Gambacorta e nel tempo ho cercato di raccogliere la sua eredità. Il Panathlon si propone di approfondire, divulgare e difendere i valori dello sport, inteso come strumento di formazione e di valorizzazione della persona e come veicolo di solidarietà tra gli uomini e i popoli. Inoltre, favorisce l’amicizia tra tutti i panathleti e quanti operano nella vita sportiva, promuove un’idea di sport legata al fair play, studi e ricerche sui problemi dello sport e del suo rapporto con la società, fa rete con la scuola, con l’università e altre istituzioni culturali. Sul territorio, cerco di trasmettere questi valori, coinvolgendo i giovani nella realizzazione dei vari progetti.
Qual è il motto del Panathlon?
Il motto del club è ‘ludis iungit’, che significa ‘uniti dallo sport’. Lo scopo è l’affermazione dell’ideale sportivo e dei suoi valori morali e culturali, come strumento di formazione e di elevazione della persona e di solidarietà tra i popoli. Il termine ‘Panathlon’, poi, viene dal greco e può essere tradotto con l’espressione ‘insieme delle discipline sportive’.
Il Panathlon gode di importanti riconoscimenti e contribuisce anche all’elaborazione di normative sportive, vero presidente Scrima?
Sì, proprio così. Associazione benemerita del CONI, il Panathlon International è stato riconosciuto nel 1982 dal CIO (Comitato Internazionale Olimpico); fa parte, inoltre dell’AGFIS (Generale delle Federazioni Internazionali Sportive), del CIFP (Comitato Internazionale Fair Play) ed è in relazioni sistematiche con l’UNESCO. Come hai specificato, il Panathlon partecipa all’elaborazione delle normative sportive, intervenendo nei procedimenti di proposte, consultazione e programmazione.
Il Panathlon ha anche un ruolo sociale molto importante.
Già, proprio così. Il Panathlon, come insieme di club di servizio, incentiva e sostiene attività a favore dei disabili e quelle per la prevenzione della tossicodipendenza e per il recupero delle sue vittime, le iniziative di solidarietà con i veterani sportivi, la promozione e la realizzazione dei programmi di educazione alla non violenza e di dissuasione dal doping.
Il suo impegno a favore della disabilità30 continua anche grazie a Special Olympics.
Questa è un’altra eredità ricevuta dal dottore Antonio Emilio Gambacorta. Sono direttrice di Special Olympics per la provincia di Avellino. Special Olympics è un movimento globale che si occupa delle disabilità intellettive, attraverso lo sport; il movimento è nato negli Stati Uniti grazie ad Eunice Kennedy che osservò come le persone con disabilità intellettive venissero ingiustamente emarginate; questa sensibilità di Eunice derivava da una vicenda personale: sua sorella, Rosemary, aveva una disabilità intellettiva. Eunice ebbe una splendida intuizione: lo sport avrebbe potuto unire le persone tra loro, superando la disabilità. Eunice Kennedy cominciò ad organizzare attività sportive per persone con disabilità intellettiva nel giardino di casa sua. Era il 1962. Quello fu il primo seme di una impresa molto più grande: il più importante programma ludico sportivo per chi vive con una condizione di disabilità intellettiva e relazionale. Dal 1968 Special Olympics è cresciuto in tutto il mondo e oggi raggiunge tre milioni di atleti e 200 nazioni. Come segno del nostro impegno, ci siamo attivati, come Special Olympics di Avellino, per dedicare una piazza di Ariano Irpino, nei pressi del Palazzetto dello Sport, proprio ad Eunice Kennedy.