Antonio Porcelli è una vera autorità nel campo naturalistico e più precisamente avifaunistico, a livello nazionale. Una passione nata sin da piccolo. Già dall’adolescenza dimostrò un forte interesse per l’ornitologia ed iniziò a studiare e ad osservare l’avifauna. Incoraggiato anche dalla famiglia, dopo gli studi superiori, che lo videro perito agrario ed agrotecnico, intraprese gli studi universitari presso l’Università Federico II di Napoli, laureandosi brillantemente in Scienze Naturali. Non contento, ci ha tenuto a conseguire ancora una serie innumerevoli di attestazioni e specializzazioni.
Presso l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” ha conseguito il titolo di Operatore museale e nel 2010 ha fondato ed inaugurato ad Apice vecchio un Museo Ornitologico, molto particolare ed unico nel suo genere. Questo contiene oltre cinquecento esemplari impagliati, raccolti sul territorio nazionale, con annessa biblioteca ornitologica, contenente oltre duemila testi scientifici di ornitologia e zoologia, italiana ed europea. Il Museo si trova nel centro storico di Apice, in piazza Municipio n.1, presso l’ex Direzione didattica, ed è aperto gratuitamente al pubblico, agli studiosi e alle scolaresche. Contemporaneamente è anche membro della Consulta dell’Ente Parco regionale del Taburno-Camposauro e membro della delegazione italiana del Consiglio internazionale della Caccia e della fauna selvatica, nonché Presidente della Commissione ornitologica nell’ambito di quest’ultimo. Ha pubblicato numerosi articoli a carattere faunistico ed ornitologico su Il Mattino di Napoli e sul quotidiano beneventano Il Sannio. E’ sovente relatore in conferenze scientifiche di rilievo nazionale.
E’ promotore di un grandioso progetto per un Parco ornitologico da realizzarsi in territorio di Apice, con annesso Orto botanico.
Il parco dovrebbe sorgere nell’area denominata Santa Lucia, nei pressi dello storico convento di Sant’Antonio. L’Amministrazione comunale ha già approvato la redazione del documento di indirizzo alla progettazione del parco, che prevede una spesa complessiva di poco superiore ai cinque milioni di euro. Grande e fiduciosa attesa, dunque, in un finanziamento che dovrebbe rilasciare l’Unione Europea. Il Dott. Porcelli è molto attivo anche nel favorire la nidificazione dell’avifauna insettivora e granivora, diffondendo in tutta Italia delle cassette-nido. Con l’ausilio di due cani da ferma, in autunno fa opera di monitoraggio dei galliformi (ordine di uccelli di medie dimensioni con zampe robuste, forte becco curvo, ali piccole, come gallo o tacchino) nelle aree montuose, e dei caradriformi (ordine di uccelli perlopiù acquatici, con dita libere o unite da membrana natatoria) nelle zone umide della Campania. Molto attento ai problemi nazionali e locali, nel 2021 indirizzò una lettera all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, per suggerire una soluzione atta a ridurre la straordinaria esplosione demografica dei cinghiali. Un fenomeno in crescita negli ultimi anni e che li vede protagonisti non solo nei nostri territori, ma anche nelle periferie cittadine, come sovente mostrato dalle televisioni nazionali. A causa di azioni di ripopolamento effettuate negli scorsi anni, adesso si è in una situazione che è sfuggita al controllo. Si stima che ve ne siano circa due milioni su tutto il territorio italiano, e le soluzioni suggerite erano quelle di installare trappole necessarie per catturare e sterilizzare gli animali, e poi di introdurre altri lupi nelle aree protette. Questi ultimi, infatti, sarebbero i cacciatori naturali del cinghiale, che si vedrebbero, così, ridotti di numero secondo le stesse leggi della natura. La riduzione del numero dei cinghiali salverebbe molte colture che vengono interamente distrutte o comunque molto danneggiate, e ridurrebbe anche il problema degli incidenti a cui vanno incontro gli automobilisti, quando si ritrovano all’improvviso sulla strada uno di questi grossi animali. Un’attenzione particolare, quindi, da parte del Dott. Porcelli a tutto il mondo animale e non solo all’avifauna che rimane comunque la sua passione principale e, potremmo dire, la sua ragione di vita.
Per maggiori approfondimenti, appuntamenti e contatti, è possibile consultare il sito: www.museoornitologicodiapice.it